Quando il Marinaio salutava i naviganti

” A te, o grande eterno Iddio, cui obbediscono i venti e le onde”: sono queste le parole che contraddistinguono il monumento al marinaio di Ravenna, opera dello scultore Giannantonio Bucci. E’ l’incipit della preghiera del Marinaio, scritta nel 1901 da Antonio Fogazzaro e recitata al tramonto sulle navi della Marina Militare. Ma il nostro monumento, allestito in prossimità del cimitero, nonché all’ingresso della Darsena di città, per salutare i mercantili che transitavano, si trova da oltre un decennio “disoccupato” e in non buone condizioni di salute.

Per iniziativa dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Ravenna sono state coinvolte autorità e sponsor per trasferire il monumento in un luogo più attinente alla sua funzione e, probabilmente, sarà in prossimità del terminal passeggeri.

Lo ha annunciato il Vicesindaco Fusignani: “In attesa di interventi significativi, già all’attenzione dell’assessore ai Lavori pubblici Roberto Fagnani, mi sono sincerato di quali possano essere quelli più immediati per rendere questo importante monumento nuovamente fruibile. Inoltre, ritengo auspicabile un suo spostamento, ad esempio al terminal crociere, per dare a questa opera, di grande valore culturale ed estetico, la giusta collocazione in una città di mare come Ravenna, che ha l’obbligo morale di conservare la propria memoria legata alla marineria. Sarà mia cura parlare dell’eventuale spostamento con la Capitaneria di porto e l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale. Ringrazio Molducci, per la sua preziosa e puntuale opera di valorizzazione della cultura marinara.”

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