L’allibo

Fino a pochi anni fa era una parola abbastanza conosciuta, a Ravenna, grazie alle isole dacciaio della SAROM e allo scarico di cereali, necessario per la mancanza di fondali adeguati. Si tratta di una operazione di alleggerimento di una nave  (petroliera, carichi sfusi o altro) mediante scarico parziale del carico su battelli più piccoli in rada o in una zona ad esso destinata, denominata appunto zona di allibo. Lo scopo è di ridurre il pescaggio della nave maggiore e consentirne l’attracco al molo, ma è anche un’operazione costosa, che si ripercuote sia sui guadagni che sul costo finale dle prodotto.

L’Autorità di Sistema Portuale ha, ovviamente, determinato le zone e le regole, reperibili a questo link http://www.port.ravenna.it/pagina-porto-2/info-tecniche/bunkeraggio-allibo-e-trasporto-merci/  e la pià impèonente operazione in porto risale al 2012,  nelle banchine del terminal Lloyd Ravenna,  quando il più consistente carico di sfarinati e cereali/rinfuse secche che sia giunto al porto di Ravenna appordava, proveniente dal porto di Koper, con un carico di 52.126 tonnellate. La nave venne sottoposta ad allibo nel terminal del Gruppo Setramar, che è in grado di gestire imbarcazioni con pescaggio di 10,50 metri all’interno del Candiano.

Proprio per questo la SAROM, raffineria di prodotti petroliferi della della famiglia Monti, preferi costruire un’isola di acciaio al largo di Punta Marina e collegare con un oleodotto l’isola allo stabilimento industriale.

isola acciaio

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