La vocazione che Ravenna dovrebbe coltivare? Essere una città di mare.

Una recentissima intervista di Ravennanotizie al dott. Maurizio Tarantino Link Intervista dott. Tarantino  , direttore della Classense e uomo cardine della riorganizzazione culturale voluta dal Comune di Ravenna, è  uno spunto per riflessioni importanti, a cominciare dall’ultima risposta:

“Secondo me essere la città del mosaico e la città di Dante sono già di per sè due cose enormi. Bastano e avanzano. La terza vocazione che Ravenna dovrebbe coltivare – a mio parere – è quella di essere una città di mare. Perché qui vedo una frattura fra la città e il suo mare, una frattura incomprensibile. Ecco, fosse per me, oltre al mosaico e oltre a Dante, lavorerei sulla vocazione marinara di Ravenna.”

La vocazione che Ravenna dovrebbe coltivare è quella di essere città di mare.

Sono stati sufficienti 9 mesi di vita e lavoro tra le mura bizantine per comprendere un dato sotto gli occhi dei ravennati da secoli. Ma come lui stesso dice qualche paragrafo prima, riferito all’apertura al pubblico di quel gioiello sconosciuto che è la biblioteca Classense: ” E secondo me c’è un motivo psicologico: chi vive da sempre in un posto, alla fine non si accorge di tutto il valore e della bellezza che lo circonda, dà molte cose per scontate”.

Sono dichiarazioni importanti che, probabilmente, era necessario provenissero da un “non-ravennate” per essere percepite e, speriamo vivamente, apprezzate!

Di certo Ravenna è concentrata, non a torto, sull’apertura del museo di Classe e sul settimo centenario della scomparsa del Sommo Poeta, ma lo spiraglio è stato aperto e il futuro marinaro di Ravenna potrebbe non essere più qualcosa di riservato agli addetti ai lavori.

Grazie dott. Tarantino

 

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