il corridoio Adriatico-Baltico

Il Corridoio Adriatico-Baltico:  un collegamento ferroviario che attraversa 6 Paesi Membri dell’Unione Europea (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria, Slovenia e Italia) per circa 1.800 km, connettendo i porti adriatici di Trieste, Venezia, Ravenna e Koper con i porti baltici. Nel suo percorso attraversa 13 nodi urbani ed aeroporti, 25 porti e 24 piattaforme multimodali. Il Corridoio Adriatico-Baltico è una priorità per l’Europa, che lo  finanzia e ne sostiene la realizzazione del Corridoio,  giudicandolo una infrastruttura strategica per creare occupazione e di contribuire alla riduzione delle emissioni nocive.
Ravenna è un terminale di questa importantissima “strada” lungo la quale sempre di più viaggeranno le merci arrivate via mare al nostro scalo e il 9 novembre la città  ha ricevuto la visita di Kurt Bodewig, Coordinatore Europeo del Corridoio Adriatico-Baltico,  ed ex ministro dei trasporti della Germania, cui  sono stati illustrati tutti i progetti in corso e di prossima realizzazione dal presidente dell’ AdSP Rossi, che lo ha accompagnato in visita al porto.

“Il Porto di Ravenna mi ha fatto una ottima impressione – ha dichiarato Kurt Bodewig al termine della sua visita. E’ un Porto che ha molti pregi, in particolare il vantaggio di aver molto spazio per lo sviluppo delle attività portuali, e penso che questo sia molto positivo non solo per Ravenna, ma anche per tutti i porti del Nord Adriatico.
Il Nord Adriatico è, infatti, una delle principali aree che porta tutto il flusso di trasporto direttamente nel cuore dell’Europa, nel grande mercato della Germania, dell’Austria, della Svizzera, del Paesi Bassi e quello che ho visto oggi e quello che ho sentito in relazione agli investimenti in corso ed al futuro sviluppo del Porto di Ravenna, mi confermano il ruolo importante che questo scalo sarà in grado di svolgere per tutti questi territori”.

La visita di Bodewig è un segno del ruolo strategico del Porto di Ravenna all’interno del Corridoio Adriatico Baltico,  centro di uno dei nodi cruciali della pianificazione europea di trasporto, con importanti ricadute sullo sviluppo dell’economia di questo territorio e dell’intero Paese.

(fonte Porto Ravenna News)

NESSUNO COMANDA AL MARE

Ovvero l’importanza di consocere le previsioni del tempo.

La potenziale forza distruttiva del mare è ben presente in ogni uomo di mare, anche per questo lo siconsidera un severo maestro, che punisce fannulloni e pressapochisti mentre premia con la vita ch sa essere attento e previdente.  Conoscere il mutamento del tempo è il sogno di tutti e solo oggi è possibile, grazie a satelliti e complicati calcoli previsionali, prevedere cosa farà il meteo in un paio di giorni. A questo sono addette le stazioni delle Aziende Regionali per l’Ambiente (ARPA) oltre al servizio metereologico nazionale dell’aeronautica, che sostituiscono il barometro dei comandanti dell’800.

Questo non sminuisce certo la potenza del mare, ma aiuta a serbargli il rispetto che merita, e il video di Già Drone è davvero esplicativo!

per vedere il video

IL NUOVO CODICE DELLA NAUTICA

In attesa che il testo definitivo del nuovo Codice della Nautica  venga pubblicato dopo il visto di conformità della Ragioneria dello Stato, ecco le principali novità del testo di riforma del Codice della nautica.

AMBITO DI APPLICAZIONE: Il nuovo Codice della nautica mette sullo stesso piano la navigazione commerciale da diporto e quella senza fini di lucro, introduce la denominazione “commercial yacht” e stabilisce che le navi da diporto iscritte al Registro Internazionale (Superyacht) siano sottoposte alla disciplina del nuovo Codice.

UNITA’ da DIPORTO:  vengono riconosiute le moto d’acqua mentre rimangono immutate le definizioni di natanti e imbarcazioni (ovvero inferiori a 24 metri di lunghezza), mentre le navi da diporto (quelel superiori a 24 m) sono ora suddivise in:  navi da diporto maggiori  (> 500GT),  navi da diporto minori (fino a 500 GT), navi da diporto maggiori storiche (con più di 50 anni e fino a 100 GT).Per gli atti inerenti la proprietà delle unità da diporto viene adottato lo Sportello Telematico del Diportista (STED), che rilascierà la licenza di navigazione e aggiornerà  i vari atti (nomina di armatore, proprietà, residenza,  leasing, ipoteca,ecc.), nonchè le procedure per rilascio, rinnovo e convalida dei certificati di sicurezza e di idoneità al noleggio, l’autorizzazione alla navigazione temporanea, il rilascio della licenza provvisoria e la perdita di possesso dell’unità. Alle operazioni di iscrizione è ammesso, oltre alla banca, anche l’utilizzatore in leasing.

ISCRIZIONI: per le navi da diporto è introdotta l’iscrizione provvisoria con l’attestazione di stazza rilasciata dal registro di provenienza,  la semplice attestazione dell’avvio delle procedure di cancellazione dal registro di provenienza, anche senza ulteriore titolo di proprietà. C’è una norma specifica per l’iscrizione (facoltativa) delle navi adibite a noleggio al Registro internazionale, con documenti semplificati.  Per le imbarcazioni da diporto  prive di marcatura CE sonp previste procedure per beneficiare di una licenza di navigazione provvisoria sulla base della presentazione dei documenti essenziali.

DOCUMENTI:   termine di 20 giorni per il rilascio dei documenti dallo Sportello telematico, ridotti a 7  per i duplicati,  mentre la ricevuta della presentazione dei documenti per l’iscrizione vale come licenza di navigazione sostitutiva. I cittadini, anche italiani,  residenti nella UE, possono mantenere la bandiera italiana indicando semplicemente un domiciliatario, invece di recarsi al Consolato). Per la vendita all’estero di unità italiane (cd. dismissione di bandiera), è introdotto il termine di 30 giorni, oltre vale il “silenzio assenso”.

DOTAZIONI DI SOCCORSO: l’aggiornamento delle dotazioni di soccorso delle unità da diporto e delle navi iscritte al registro Internazionale è rimanda la regolamento attuativo,  con specifico riferimento: alle condizioni per il rilascio delle certificazioni di sicurezza, individuazione dei mezzi di salvataggio, individuazione delle equivalenze e delle esenzioni ai fini della sicurezza della navigazione, dotazioni di sicurezza minime; invariate disposizioni per le licenze di esercizio di apparati VHF per imbarcazione da diporto mente sono esclusi esami per impiego sui natanti.

CONTROLLI: il Bollino blu diventa legge e per evitare la duplicazione dell’adesivo rilasciato dopo i controlli positivi è previsto: l’estensione del rilascio anche alle unità commerciali,  il rilascio anche preventivo, la validità per tutta la stagione balneare (giugno /settembre). Il collegamento dei controlli in mare al Registro Telematico e all’Anagrafe Telematica patenti contribuirà a evitarne la ripetizione. Per le navi da diporto commerciali con bandiera extra UE sono previste semplificazioni per “arrivi e partenze”, grazie all’espletamento per via telematica tramite il raccomandatario marittimo.

ATTIVITA’ COMMERCIALI: per il diporto sono ampliate includendo l’assistenza all’ormeggio nelle strutture della portualità turistica e l’assistenza e traino in mare per natanti e imbarcazioni.  Rimosso il limite 1.000 t per l’iscrizione al Registro internazionale con la facoltà per l’armatore di richiedere documenti semplificati. L’utilizzo commerciale delle unità da diporto potrà essere annotata tramite Archivio telematico con dichiarazione sostitutiva per l’attestazione dell’attività svolta, mentre il regolamento attuativo ridefinirà certificato di idoneità al noleggio per le imbarcazioni. Sono cancellate le procedure di imbarco e sbarco per la rotazione dei marittimi fra diverse unità della stessa impresa che esercita il noleggio. Le unità con bandiera extra UE che effettuano noleggio in Italia dovranno darne apposita comunicazione solo se l’esercente svolge l’attività stabilmente in Italia. E’ introdotta una disciplina minima nazionale per l’attività commerciale dei natanti, ora non più di competenza degli uffici  delle Capitanerie, che prevede la patente per le unità a noleggio e l’obbligo di fornire delle istruzioni d’uso per le unità in locazione.

PASSENGER YACHT CODE ITALIANO: adozione di un apposito regolamento per requisiti e standard per le unità da diporto che trasportano tra i dodici e trentasei passeggeri.

NOLEGGIO OCCASIONALE: è obbligatoria la presenza del contratto a bordo ed è limitato alla bandiera nazionale, rimandanto al Regolamento attuativo la semplificazione delle procedure di comunicazione informatica.
 

TARGA PROVA:  lo Sportello telematico rilascerà la targa anche per eventi espositivi privati (oltre che ai Saloni), inserendo tra i beneficiari anche i mediatori, aziende di assemblaggio e allestitori. La durata dell’autorizzazione (anche in inglese) è biennale, è valida anche per le acque straniere e per la conduzione è prevista la sola patente nautica, se prevista.

PROVE TECNICHE: per navigazioni di verifica tecnica navi da diporto che avvengano nel raggio di 3 ore da una postazione medica, in alternativa al medico a bordo richiesto dalle Capitanerie è sufficiente una persona in possesso del first aid

MOTORIZZAZIONI GPL: per l’installazione o la riconversione di motori marini a GPL normativa tecnica e responsabilità di chi effettua il lavoro saranno stabilite dal regolamento attuativo.

 TITOLI PROFESSIONALI: si affianca ai titoli esisteniti quello professionale nazionale, specifico per il diporto e semplificato, di “ufficiale di navigazione del diporto di 2ª classe”,  non vincolato dalla STCW.

 

MEDIAZIONE:  nasce il mediatore del diporto (differente da mediatore marittimo), per i contratti di costruzione, compravendita, locazione, noleggio e ormeggio, rivenditore. L’abilitazione è rilasciata a seguito di un esame specifico.

FORMAZIONE E SCUOLE: viene disciplinata, con iscrizione in apposito Elenco Nazionale, la figura dell’istruttore di vela professionale che deve possedere, oltre ai requisiti psicofisici e morali e non aver subito condanne penali, i seguenti requisiti: cittadino dell’Unione Europea, età minima di 18 anni, titolo di studio di scuola secondaria superiore o una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età, essere in possesso di brevetto di abilitazione all’insegnamento delle tecniche di base della navigazione a vela rilasciato da organismo rilasciato riconosciuto (Marina Militare, Federazione italiana vela, Lega navale italiana). E’ prevista la SCIA per inizio attività di scuola nautica e di centro di formazione.  Possono svolgere attività di insegnamento presso le scuole nautiche e i circoli sportivi e associazioni, gli ufficiali di coperta STCW, l’ufficiale di navigazione del diporto, gli ufficiali superiori delle CP in pensione, i patentati da almeno dieci anni, i docenti degli istituti tecnici. E’ prevista una norma specifica sull’esercizio abusivo della professione.

CULTURA:  è sancità la  giornata del mare, l’11 aprile di ogni anno, presso gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, nella quale deve essere posto in rilievo il contributo del mare allo sviluppo sociale, economico e culturale del Paese. Specifici progetti formativi possono essere realizzati dalle associazioni nazionali della nautica e federazioni sportive.

PATENTI: è introdotta la patente “limitata” D, con limitazioni per scafo, potenza dei motori installati, limiti di navigazione e l’anagrafe delle patenti. Sono demandati al regolamento attuativo i requisiti psico-fisici per il conseguimento e il rinnovo delle patenti nautiche A, B, C e D, comprese le persone con disabilità motoria e sensoriale.

PORTUALITA’: Viene disciplinato il transito, l’accosto gratuito è concesso fino a 4 ore per massimo 3 volte nel mese, nella fascia diurna stabilita dal concessionario e le tariffe del transito sono pubbliche. Da giugno a settembre la riserva di posti al transito è fissata dalla legge in funzione del numero di ormeggi mentre è fissata all’8% del totale nel resto dell’anno; per i portatori di handicap sono previste possibilità di utilizzzare posti qualora non prenotati. I porti a secco vengono equiparati alle altre strutture della portualità turistica, con garanzia anche di fruizione pubblica. Si prevede, infine, l’installazione dei campi boa nelle aree marine protette, con una riserva del 15% degli ormeggi per le unità a vela.

 SANZIONI: tutte le sanzioni pecuniarie sono state innalzate, ammettendo sconti se versati entro 5 gg. Viene introdotto il reato di danno ambientale.

(fonte UCINA)

 

 

 

Nuovi corsi antincendio per i marittimi

E’ recentemente entrata in vigore (il 30 ottobre) la nuova normativa per i corsi anticendio a favore del peronale marittimo, inclusa anche l’organizzazione antincendio a bordo delle navi petroliere, chimichiere e gasiere, sancita  con Decreto Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 2 maggio 2017 , sono istituiti i corsi antincendio di base e antincendio avanzato per il personale marittimo. Istituti, enti o società riconosciuti idonei allo svolgimento dei corsi antincendio di base ed avanzato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto, che devono presentare formale istanza di riconoscimento (ai sensi del DM 8/3/2007).

Il decreto ministerale evidenzia all’art.1 il suo ambito di applicazioni in conformità rispettivamente alla regola VI/1, paragrafo 1 e VI/3 dell’annesso alla Convenzione STCW’ 78 nella sua versione aggiornata e alle corrispondenti sezioni A-VI/1.2.1.1.2 e A-VI/3 del codice STCW, nonché l’organizzazione antincendio a bordo delle navi petrolierie, chimichiere e gasiere in conformità rispettivamente alla regola V/1-1.2 e V/1-2.2 dell’annesso alla Convenzione STCW’78 nella sua versione aggiornata e alle corrispondenti sezioni A-V/1-1.1 e A-V/1-2.1 del codice STCW.

Qualche dato:

Il DM 2/5/2017 (art.2) prevede una durata del corso basico non inferiore alle 15 ore, comprese lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche, mentre la durata del corso avanzato non deve esere inferiore inferiore alle 29 ore, sempre comprensivo di lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche. Venti il numero massimo di partecipanti per la fase in aula e 7 per le esercitazioni. Regola gli esami (art.3) che a fine corso ogni candidato deve sostenere, mentre negli allegati A e A1 del DM 2 maggio 2017 si indicano gli argomenti per i due corsi, i cui esami si articoleranno su una prova scritta (test di 30 domande a scelta multipla con cinque differenti ipotesi di risposta) della durata di 60 minuti ed una prova pratica per gruppo di candidati (numero massimo 7).
Al termine (Art. 4) ai candidati viene rilasciato un attestato che, come l’addestramento, ha validità quinquennale.

Per l’aggiornamento dell’addestramento antincendio di base è previsto, nei precitati istituti riconosciuti, un corso della durata di almeno 8 ore, mentre l’addestramento avanzato dura almeno 12 ore e può essere effettuato totalmente presso gli istituti idonei o parte in istituto e parte a bordo.

(foto Tema sistemi)

Riferimenti normativi:
DECRETO 2 maggio 2017 del MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Istituzione dei corsi antincendio di base e antincendio avanzato per il personale marittimo inclusa l’organizzazione antincendio a bordo delle navi petroliere, chimichiere e gasiere.
(GU Serie Generale n.111 del 15-5-2017)

SAPIR: La Storia

Il 28 giugno 1957 viene costituita la società Sapir in forma di società per azioni, con capitale di un milione di lire, per progettare, costruire e sviluppare il porto di Ravenna. Fortemente voluta dal Presidente della Camera di Commercio rag. Cavalcoli, supportato dal Presidente dell’ENI ing. Mattei e dall’imprenditore Serafino Ferruzzi, senza contare il lavoro al governo dell’on. Zaccagnini. Senza di loro il porto di Ravenna non esisterebbe, come la città non sarebbe quella che oggi conosciamo, con il suo benessere e i suoi servizi. Qualcuno l’ha definita la “madre del Porto di Ravenna”.

 

Non giunge quindi inaspettato, nel 60° anniversario della costituzione, il convegno indetto dal Gruppo Sapir Porto Intermodale Ravenna per mercoledì 8 novembre a partire dalle 9.15 alla Camera di Commercio di Ravenna, in Viale Farini 14 – in cui si parlerà della storia della società portuale e delle sue nuove sfide sul piano industriale.

  • Natalino Gigante, Presidente della Camera di Commercio Ravenna
  • Guido Ceroni, Presidente dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Ravenna, che presenterà il volume “Un’impresa in porto – Storia della Sapir (1957 – 2017)”
  • Riccardo Sabadini, Presidente Sapir
  • Michele de Pascale, Sindaco di Ravenna
  • Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna

Le navi inquinano?

Le emissioni di anidride solforosa e di ossidi di azoto provenienti dal trasporto marittimo  supereranno le emissioni del totale delle fonti terrestri”. E’ una stima  dell’Unione Europea, che evidenzia come le emissioni prodotte dal trasporto marittimo dovute all’utilizzo di combustibili ad alto tenore di zolfo contribuiscono all’inquinamento atmosferico sotto forma di anidride solforosa e particolato.

Esiste una Convenzione internazionale per la prevenzione dell’inquinamento causato da navi in mare, nota come Marpol, da cui derivano aree di controllo delle emissioni nel Mar Baltico, nel Mare del Nord e nel canale della Manica. Qui il tenore massimo di zolfo nei combustibili navali dello  è dello 0,10%.

Come funziona una nave? E’ una piccola città in movimento, per cui ci sono dei motori per la propulsione e dei generatori per produrre la corrente elettrica che fa funzionare tutti i servizi. In genere sono motori diesel, qualche volta si usano turbine a gas, ormai sta scomparendo l’uso del vapore mentre il nucleare è limitato al solo settore militare. Ci sono anche energie rinnovabili, come il vento, o a zero emissioni, come le celle combustibili, ma sono solo ausili o applicazioni particolari. I motori diesel sono alimentati da gasolio, quando la nave si muove nel porto, e da olio pesante (un gasolio molto meno raffinato) quando è in mezzo al mare; nel mare del Nord, per abbattere l’inquinamento, le navi impiegano GNL (gas naturale liquefatto) per fare le manovre in porto, praticamente azzerando le emissioni di zolfo e polveri sottili.

Nel Mediterraneo i limiti di emissioni saranno applicati nei prossimi anni.  In Italia, in particolare, la legge nazionale fissa dal 1° gennaio 2018 per il mare Adriatico e il mare Ionio e dal 1° gennaio 2020 per le altre zone di mare un tenore massimo di zolfo pari allo 0,10% in massa, a condizione che gli Stati membri dell’Unione europea prospicienti le stesse zone di mare abbiano previsto l’applicazione di tenori di zolfo uguali o inferiori. E questo speriamo sia un limite facilmente superabile.

Non è un caso che la Ravennate PIR (petrolifera italo rumena), assieme ad Edison, abbia presentato nei primi mesi del 2017 un progetto da 70 milioni di euro per un deposito di GNL al porto di Ravenna, con capacità di stoccaggio pari 10.000 mc di gas da realizzare in un’area di 23.000 mq, tra la Bunge e la centrale elettrica “Teodora”.

Sono importanti le parole del Presidente Rossi, dell’Autorità di Sistema Portuale ravennate, che pone l’accento sulla valenza strategica  per il porto: «La presenza di un impianto di quel tipo metterebbe Ravenna tra i core port italiani, sarebbe l’unico nell’alto Adriatico e uno dei pochi sulle coste italiane con una grande importanza in vista del 2021 quando entreranno in vigore norme più restrittive sull’alimentazione delle navi che a quel punto potrebbero indirizzarsi verso il Gnl come carburante. Se così fosse potrebbe voler dire che le navi in transito nell’alto Adriatico dovrebbero passare da Ravenna». Al momento ci sono solo altri cinque progetti in Italia, nessuno ancora realizzato.

“Darsena 3.0”: raccontare la Darsena per non perdere un patrimonio

Sabato 4 novembre, presso l’ex Deposito delle Corriere di Forlì (Exatr), il collettivo Spazi Indecisi presenterà “Darsena 3.0”. L’illustratore e graphic journalist Gianluca Costantini, con la partecipazione di Meme Exchange, racconterà la Darsena di Ravenna per disegnarne il futuro.

Nato nel 2015, Darsena 3.0 è l’itinerario tematico dedicato a quelli che un tempo sono stati gli avamposti della produttività industriale legati all’acqua e al canale Candiano da esigenze logistiche e commerciali, ora in stato di abbandono, ed è parte dei sette itinerari tematici che compongono IN LOCO, il museo diffuso dell’abbandono.

Un interessante progetto sperimentale, IN LOCO, dedicato ai luoghi non più in uso disseminati sul suolo romagnolo, che mira a diventare un museo diffuso e di interpretazione del territorio, catalogando e mappando luoghi da rendere fruibili anche grazie alla realtà aumentata.

Questa reinterpretazione della Darsena di città come  infrastruttura culturale, rileggendo nei tratti e nella storia degli edifici una potenzialità di riattivazione diffusa, un sogno possibile, arriva dopo due anni di elaborazione di contenuti speciali da parte di Gianluca Costantini, in collaborazione con Meme Exchange.

Per presentare IN LOCO e la sua campagna di crowdfunding, il 20 ottobre è stata inaugurata una mostra all’interno dell’ex Deposito delle Corriere di Forlì, composto da un allestimento polisensoriale che tocca sette luoghi scelti dai sette itinerari tematici tra cui, appunto, Darsena 3.0.

Una valorizzazione che tocca davvero da vicino il MARè, sensibile al recupero del MOSA per realizzare un museo che guarda la futuro poggiando le sue radici su un solido passato.

 

Indipendenza energetica e gattini

Cogliamo un interessante articolo di Ravennanotizie sulla lezione di geopolitica di Gianni Bessi, consigliere del PD (mala corrente politica, in questo caso, è ininfluente), tenuta il 27 ottobre (un caso?) scorso all’argomento  “l’accaparramento delle fonti energetiche mondiali”. Nella stessa data un film su una rete televisiva ricordava il contributo di Enrico Mattei all’Italia moderna nel 55°anniversario della sua scomparsa.

Proprio nel film ne iniziamo a scorgere la grandezza in un primo atto di sfida al presidente del consiglio De Gasperi, al quale chiude il rubinetto mentre sta lavandosi le mani. “Ma che fa?” chiede DeGasperi “Le mostro cosa significa dipendere dagli altri per l’energia” è la replica: con quanta semplicità  la chiara e lucida visione economica e politica di Enrico Mattei  ha permesso di immaginare cosa sarebbe capitato – anche da un punto di vista energetico – all’Italia e all’Europa!

Lui e la sua Agip, e poi con l’ENI, che diceva di essere un gattino in mezzo ai cani feroci che rappresentavano le dinamiche geopolitiche. Dinamiche che hanno sempre tentato di ridimensionare, se non annullare, l’Italia da questa indipendenza energetica. Potrebbe essere interessante valutare l'”invasione” della Francia, seguita dalla Gran Bretagna, ai danni della Libia di Gheddafi. Con gli “aiuti” alla primavera islamica, potremmo fantasticare, forse miravano alle concessioni italiane in Libia.

Afferma Bessi, sulle citate pagine, che “Enrico Mattei si giocherebbe la sfida attuale dello sviluppo economico e sociale con la forza della divulgazione della conoscenza tecnologica-scientifica e anche umanista. Perché l’attuale corsa all’accaparramento delle risorse energetiche oltre che affidarsi all’approccio economico, organizzativo globale, punta su una visione geopolitica e si appoggia a una spiccata sensibilità mediatica”.

E aggiunge “…e quando guardo verso il mare e vedo in lontananza quelle case di ferro che sono state uno degli strumenti con cui Enrico Mattei ha costruito il riscatto economico italiano, la memoria fisica ripesca il ricordo di quando mio padre mi spiegò che erano piattaforme per estrarre metano. «Sono isole d’acciaio», mi disse. Le isole dove è nata la nostra importanza geopolitica”.

È importante far sì che l’opinione pubblica comprenda l’importanza delle fonti energetiche, tutte le fonti energetiche, senza inseguire  acriticamente solo chi argomenta utilizzando slogan.

Il mare è una parte importante di questa energia: conoscerlo, comprenderne i segreti e saperli sfruttare in maniera sinergica con l’ambiente e l’innovazione tecnologica-scientifica è ancora, dopo 70 anni, alla base del nostro benessere e delle possibilità di mantenere il nostro stile di vita.

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Quando l’unione fa la forza: gli Stati Generali della logistica del Nord-Est

A Venezia, il 26 ottobre scorso, nella storica sala degli Squadratori dell’Arsenale, già della Serenissima e oggi della Marina Militare, è stato firmato un patto importante: nascerà una cabina di regia per migliorare ulteriormente una logistica in forte crescita (oltre il triplo del pil nazionale).

Il ministro del Rio ha così evidenziato l’importanza dei lavori: “L’ambizione è di far lavorare meglio i porti, intercettare i traffici in aumento dal Mediterraneo e da Suez perché dobbiamo riuscire a competere come sistema rispetto alla crescita dei traffici mondiali, valorizzando anche i mercati emergenti come Iran, Vietnam, Indonesia che hanno bisogno di uno sbocco sul mercato europeo”.

Autorità di sistema Portuale di Ravenna, Venezia e Trieste e tutta  la logistica del nord est annunciano importanti finanziamenti nel settore autostradale, ferroviario e portuale, con progetti concreti già finanziati: gli Stati generali della logistica servono a dire che il sistema integrato di porto e ferrovie in Italia funziona ed è un’opportunità.

Ed è importante anche il fare sistema, è unendo le forze che si possono fronteggiare le problematiche e risolverle al meglio, con il contributo e il vantaggio di tutti!

(foto   live.comune.venezia.it)

Imprese italiane e il Mediterraneo – La guerra all’interno della Galassia Islamica e le conseguenze per l’Occidente

Piccola Industria e Confindustria Romagna hanno organizzato in data 26 ottobre, nella sede dell’associazione in via Barbiani a Ravenna, il convegno ‘Le imprese italiane e il Mediterraneo – La guerra all’interno della Galassia Islamica e le conseguenze per l’Occidente’.

L’Ammiraglio Ferdinando Sanfelice Di Monteforte, dell’Università di Trieste, dialogherà con la Professoressa Laura Quadarella Sanfelice (Università Niccolò Cusano) per dare una risposta a domande come : qual è il ruolo dell’impresa nel processo di integrazione culturale e come potrebbe modificarsi in futuro? Quali sono le opportunità colte e ancora da cogliere? Quali quelle perse? Operare all’estero in sicurezza: quali strumenti abbiamo e quali valutazioni possiamo fare?

Questa analisi di temi di interesse geopolitico nell’area del Mediterraneo è importante, fondamentale forse, per un porto come quello di Ravenna, che in questa realtà è completamente inserito. Non è un caso che a farsene promotore sia l’Industria, che con le parole del  Presidente della Piccola Industria di Confindustria Romagna, Maurizio Minghelli ben illustra il significato di questo evento:

Oggi per le imprese è indispensabile operare in un’ottica internazionale e le aziende del nostro territorio hanno tutte le caratteristiche per potere essere protagoniste nei mercati mondiali.  Per farlo in un’ottica competitiva hanno bisogno di strumenti adeguati e di essere correttamente preparate e affiancate. I mercati di oggi sono rappresentati da continue interconnessioni caratterizzate da relazioni economiche, finanziarie, sociali, politiche e strategie esistenti fra i vari paesi del mondo. Un quadro complesso messo in evidenza dall’attuale situazione del bacino del Mediterraneo. Da questa convinzione è partita l’idea di realizzare il convegno: lo studio e l’analisi della storia del Mediterraneo, l’approfondimento dei temi di geopolitica riguardanti il mercato EMEA e la corretta valutazione degli scenari globali, rappresentano importanti elementi di supporto per imprenditori e manager nelle scelte strategiche di ogni giorno”.

Come non è un caso che a discuterne sia un ammiraglio di squadra già in servizio nella Marina Militare con prestigiosi incarichi nazionali e internazionali (tra cui  Rappresentante Militare per l’Italia presso i Comitati Militari NATO e UE e Comandante dell’operazione navale della NATO Active Endeavour), che oggi insegna Studi strategici al SID di Gorizia, e Strategia e Conflitti al master di preparazione al Concorso Diplomatico dell’IRN di Gorizia.

Prepararsi al futuro per essere pronti a cogliere le opportunità. Esattamente il compito che si prefigge il MARè..