Rosso al rosso… filastrocche marinare

E’ in aumento il numero di incidenti in mare causati dal naviglio da diporto, dicono le  statistiche, e anche con le navi maggiori la situazione non è rosea. L’educazione sul mare, come quella stradale, è indispensabile, e conoscere le regole della navigazione come informarsi delle ordinanze della Capitaneria di Porto/Guardia Costiera o delle condizioni meteomarine è fondamentale. Poi ci sono i piccoli aiuti mentali, quelle soluzioni che i nonni saggi ci insegnavano con le filastrocche… e chiunque va per mare ricorda questa filastrocca per prevenire una collisione:

Dai rosso al rosso e verde al verde
e avanti pure la nave non si perde
se alla tua dritta, al verde il rosso appare,
mano al timone e a dritta tieni il mare
se alla sinistra il verde tu rilevi,
dritta è la via, manovrar non devi
non incrociar la rotta ad un veliero,
se dubbio v’è d’abbordo, anche leggero
se c’è neve, foschia o nebbia folta,
sii cauto e lento ed i segnali ascolta
se a pruavia alcun segnale avverti,
ferma, poi avanza adagio stando allerta
tu dagli eventi prenderai consiglio,
lesto e sicuro in subito periglio
e non dimenticar che all’uomo dice Dio
aiutati tu che poi ti aiuto anch’io.

Sembra che questo promemoria sia stato scritto dall’inglese Thomas Gray nell’ottobre dei 1867 ed è basata, ovviamente, sulla posizione a bordo dei fanali di navigazione ‑ verde, lato dritto; rosso, lato sinistro.

Circolo Polare Artico: la nave della Marina Militare Alliance conclude la prima fase della missione

(fonte Marina Militare)

La nave polivalente di ricerca Alliance in questi giorni ha concluso la prima parte delle operazioni a nord del Circolo Polare Artico, rientrando nel porto islandese di Isafjordur per consentire l’avvicendamento di una parte dei ricercatori del team scientifico di bordo.

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In questa prima fase della campagna navale a favore degli scienziati del Centre for Maritime Research and Experimentation (CMRE) della NATO e del Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI), provenienti da 8 paesi differenti e appartenenti a diverse organizzazioni,  supportati dal personale della Marina Militare a bordo dell’Alliance al comando del capitano di fregata Daniele Cantù, è stata apporfondita l’interazione aria/acqua e la relativa ventilazione che si viene a creare in quella zona del mondo, con l’obiettivo di raggiungere una migliore comprensione della circolazione delle correnti marine.

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Nelle aree di mare esplorate fino ad oggi, caratterizzate da ghiaccio e basse temperature, tipiche dell’inverno Artico, sono state eseguite numerose rilevazioni dei parametri di conduttività elettrica quali temperatura, profondità, analisi geochimiche e velocità del suono in acqua, rilievi bati-termografici, misurazioni della batimetria e misurazioni meteorologiche (marine e aeree), oltre ad effettuare la correlazione e la raccolta statistica dei dati acquisiti, nell’ambito del programma multidisciplinare Iceland-Greenland Seas Project – IGP

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“Tra gli strumenti impiegati vi è una boa meteorologica, rilasciata in zona per rilevare i dati meteorologici e marini a supporto dell’attività di CTD (rilievi e misurazioni di Conduttività elettrica, della Temperatura e della Profondità dell’acqua) e alcuni veicoli semi autonomi sommersi a controllo remoto denominati glider oceanici, che hanno la funzione di misurare le correnti marine e le caratteristiche che compongono i vari strati del Mar Glaciale Artico durante questa missione “che ci vedrà a breve impegnati in una seconda finestra operativa altrettanto impegnativa della durata di circa 25 giorni, prima di fare rientro in Italia” ha sottolineato il capitano di vascello Massimiliano Nannini, Capo Missione della Marina Militare.

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Approvato il progetto del Porto

In data 28 febbraio il CIPE (Comitato Interministeriale Programmazione Economica)  ha approvato il progetto per l’approfondimento dei fondali e lo sviluppo della logistica nel porto di Ravenna, concludendo l’iter  autorizzativo per il  #HUBPORTORAVENNA .

Questo importante risultato, fondamentale quale elemento strategico all’interno della piattaforma logistica nazionale ed europea,  prevede (fonte PortoRavenna News)una prima fase per 250 milioni di euro con l’approfondimento dei fondali a -12,5 mt, la realizzazione di una nuova banchina della lunghezza di oltre 1.000 m, l’adeguamento strutturale alla normativa antisismica e ai nuovi fondali di oltre 2.500 m di banchine esistenti, l’approfondimento dei fondali di ulteriori banchine (già adeguate) per oltre 4.000 m e la realizzazione di aree destinate ala logistica in ambito portuale per circa 200 ettari. I fondi sono già stanziati e provengono da un contributo dalla UE di 37 milioni di euro, che si vanno ad aggiungere ai 60 milioni già stanziati dal CIPE, ai 120 derivanti da un mutuo sottoscritto con la Banca Europea degli Investimenti e a risorse proprie dell’Autorità di Sistema Portuale. Entro l’estate sarà pubblicato il bando di gara ed entro l’anno si arriverà all’aggiudicazione definitiva, ipotizzando l’inizio dei lavori a febbraio/marzo 2019.

L’investimento salirà 500 milioni con il rifacimento di ulteriori 2.500 m di banchine in destra canale, la realizzazione dell’impianto di trattamento dei materiali di risulta dell’escavo, investimenti privati nella logistica (ad esempio il deposito GNL) e l’ulteriore approfondimento sino a 14,50 mt, previsto nella seconda fase.

A questo fondamentale ammodernamento del porto si deve aggiungere l’importante investimento   di RFI per l’Hub portuale di Ravenna 2017, con investimenti per circa 30 milioni, per il potenziamento della rete di collegamento ferroviario mediante la  realizzazione di un sottopasso ferroviario e due scali merci in destra e sinistra Candiano.

Il commento del presidente della Autorità di Sistema Portuale Daniele Rossi: “Certamente c’è soddisfazione per il giudizio del CIPE,  ma c’è altrettanta consapevolezza che dobbiamo proseguire con questi ritmi per consegnare alla comunità portuale ravennate il porto con i nuovi fondali nei tempi descritti. Ringrazio tutti coloro che a diverso titolo hanno consentito di tagliare questo primo, fondamentale, traguardo. Da domani il nostro lavoro proseguirà con la stessa intensità ma con qualche certezza fondamentale in più”.

Il sindaco Michele de Pascale: “Il CIPE ha appena approvato il Progetto Hub Portuale Ravenna per l’escavo dei nostri fondali e la realizzazione delle nostre banchine e delle nostre nuove piattaforme logistiche. Grazie al presidente Rossi e a tutta la struttura dell’Autorità di Sistema, al ministro Delrio, al presidente Bonaccini, all’assessore Donini e a tutti i funzionari statali, regionali, provinciali e comunali coinvolti in questa corsa contro il tempo.
Grazie soprattutto agli uomini e alle donne del Porto di Ravenna che, nonostante le tante difficoltà degli anni passati, ci hanno fatto sentire la loro fiducia, il loro supporto e anche il loro affetto, per una sfida che è dell’intera città. Ora si inizia a scavare”.

LA SCHEDA

LA PRIMA FASE
Le opere previste nella prima fase dei lavori prevedono l’approfondimento dei fondali a -13,50 m del canale marino e dell’avamporto e nell’approfondimento del Canale Candiano a -12,50 m fino alla Darsena San Vitale, con il dragaggio di oltre 4,7 milioni di mc di materiale.
È prevista anche la realizzazione di un impianto di trattamento dei materiali di dragaggio e il loro riutilizzo, per il quale è in preparazione il relativo bando di gara.

LE BANCHINE

Previsti: la realizzazione di una nuova banchina lunga oltre 1 km, destinata a terminal container sul lato destro del Canale Candiano in Penisola Trattaroli che sarà raggiunto dalla linea ferroviaria; l’adeguamento strutturale alla normativa antisismica e ai nuovi fondali di oltre 2.500 m di banchine esistenti.
Inoltre, saranno approfonditi i fondali di ulteriori banchine (già adeguate) per uno sviluppo lineare di oltre 4.000 m.

LE CASSE DI COLMATA
Strategico per la prima fase dei lavori l’utilizzo della Cassa Nadep. Il materiale di escavo verrà poi stoccato nelle aree Sapir Logistica 1 e Logistica 2 e nella S3 alle Bassette (varie proprietà).

LA LOGISTICA

Verranno realizzate nuove piattaforme logistiche urbanizzate e attrezzate in area portuale per circa 200 ettari, utilizzando parte del materiale di risulta dai dragaggi opportunamente trattato.

LA SPESA
Il quadro economico prevede una spesa di 235 milioni di euro per il completamento della prima fase di lavori. Compreso l’indotto, l’investimento sale a 500 milioni.

I TEMPI
I tempi di istruttoria presso il ministero sono previsti in circa un anno. I lavori della prima fase dureranno circa 4 anni per la realizzazione delle infrastrutture e contemporaneamente sarà realizzato l’impianto di trattamento dei materiali di dragaggio.
La fase di approfondimento dei fondali comporterà altri 2 anni circa.
Se la caratterizzazione del materiale di escavo dell’area al centro delle dighe foranee darà esiti favorevoli e se torneranno in uso le casse di colmata di via Trieste e Centro direzionale, i tempi si ridurranno di 3 anni complessivi.
Il prossimo passo sarà la predisposizione del bando per indire la gara di appalto che porterà ad avviare i lavori di escavo nei primi mesi del 2019.

LA SECONDA FASE

Non appena ultimati i lavori della prima fase e realizzato l’impianto di trattamento dei materiali risultanti dall’escavo, avrà inizio la seconda fase nella quale si completerà l’escavo dei fondali sino alla profondità di 14,5 metri.